La prossima riunione del presidente Putin con Lukashenko in Bielorussia, preoccupano l’Ucraina per una probabile nuova offensiva.
Dopo giorni di dubbi e domande sull’inusuale silenzio del presidente Putin, e dopo l’annullamento delle riunioni di fine anno, la stampa presidenziale di Minsk annuncia le imminenti novità. Lunedì 19 dicembre il presidente russo si recherà in Bielorussia per discutere di “sicurezza nella regione e misure di risposta congiunta” con Alexander Lukashenko.
Il timore di una nuova offensiva
Il prossimo incontro tra Putin e Lukashenko fa nascere il timore che la Bielorussia possa riprendere l’azione militare contro l’Ucraina. Proprio ieri, infatti, lo Stato Maggiore ucraino ha espresso i suoi sospetti che sono tramutati in preoccupazione. Il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov ha ipotizzato che potrebbe avvenire una nuova offensiva russa a febbraio, quando metà delle 300.000 truppe russe avranno completato l’addestramento.
L’attacco potrebbe partire dall’area orientale del Donbass, dal sud o dalla vicina Bielorussia. Queste sono tutte supposizioni del ministro Reznikov, che spiega la possibilità di un altro assalto da terra a Kiev come quello non riuscito a Mosca all’inizio dell’invasione, il 24 febbraio scorso.
Il generale di brigata Oleksii Hromov ha dichiarato che nelle aree di Brest Oblast (Bielorussia), al confine con l’Ucraina, continuano le attività “nel quadro dei preparativi per la partecipazione alla guerra”. “Allo stesso tempo la Camera bielorussa ha approvato un disegno di legge sull’introduzione della pena di morte per alto tradimento per i militari e dipendenti del governo statale. Questa mossa potrebbe essere stata uno dei passi di Lukashenko in preparazione alla partecipazione alla guerra contro l’Ucraina.